Sunday, October 4, 2009

Im 12 And I Want A Dirt Bike

We do not want the gag: from nobody! The revolt of the


Today we are in the streets to demand the freedom of information. We say and do not claim to defend freedom of information because there is no more time. It 'is clear that the offensive employment of RAI and Berlusconi of intimidation against journalists or journalists who do not bring into line, not the last act of a substantial questioning of press freedom in the country. Last note - you notice - heavy, to be contrasted with all our strength. Berlusconi is in fact the bearer of a totalitarian state and society. The Berlusconi to fund the extension of the logic control of enterprise - in which the owner is and should be a sovereign power - to the whole society and the state. The idea embodied by Berlusconi's government is that of Carl Schmitt - ideologist of Nazism - in which the government as an expression of a sovereign power must have limits: the Constitution, the judiciary, journalism, parliament, the opposition, are troublesome to remove obstacles per consegnare il paese al suo destino: il rapporto plebiscitario tra capo e masse. La pulsione berlusconiana è quindi intrinsecamente fascista e in quanto tale da combattere a fondo.
Questa offensiva berlusconiana pare avere come principale avversario il “partito di Repubblica”. Questi, sono portatori di una cultura bipolare che condivide con Berlusconi l’ideologia di fondo del comando d’impresa e che vede nell’orizzonte della globalizzazione capitalistica e della modernità l’approdo ultimo dell’umanità. Il partito di Repubblica, a differenza di Berlusconi, non ha una idea totalitaria di una parte che comanda su tutta la società. Ha l’idea che la totalità della politica deve essere riassunta nel sistema bipolare, nel regime dell’alternanza tra chi condivide l’ideologia di fondo del sistema. Lo schieramento che si oppone a Berlusconi non è compatto e organico, ma non è un caso che le lotte sociali stentano ad entrare nell’universo della comunicazione e non è un caso che noi comunisti siamo sostanzialmente censurati, dai berlusconiani come dagli antiberlusconiani.

Siamo quindi in piazza oggi contro il totalitarismo berlusconiano ma anche contro la censura che il complesso del sistema informativo esercita sul conflitto sociale e sulla sinistra. Siamo in piazza contro chiunque ci voglia mettere il bavaglio: quelli che vogliono il regime berlusconiano e quelli che vogliono il regime bipolare.

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